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Sospensione delle rate: l'impegno delle banche contro la violenza sulle donne
ABI e sindacati rinnovano il protocollo a sostegno delle donne vittime di violenza inserite in percorsi di protezione
Sospensione delle rate: l'impegno delle banche contro la violenza sulle donne
ABI e sindacati rinnovano il protocollo a sostegno delle donne vittime di violenza inserite in percorsi di protezione
Il 24 novembre 2025, ABI e le organizzazioni sindacali del settore FABI, FIRST-CISL, FISAC-CGIL, UILCA e UNISIN, hanno rinnovato il protocollo d'intesa che consente alle banche e agli intermediatori finanziari aderenti di sospendere il pagamento della quota capitale delle rate di mutui e/o prestiti per le donne vittime di violenza inserite in percorsi di protezione certificati. La sospensione ha una durata massima di diciotto mesi ed è operativa entro trenta giorni dall’accoglimento della richiesta, o quarantacinque in caso di finanziamenti cartolarizzati.
Durante il periodo di sospensione rimane dovuta la quota interessi alle scadenze originarie, senza applicazione di commissioni né interessi di mora, salvo in caso di mancato pagamento degli interessi stessi. Il beneficiario può richiedere in qualunque momento il riavvio del piano di ammortamento, cui segue un corrispondente allungamento della scadenza finale. La misura non si applica automaticamente alle cessioni del quinto e ai finanziamenti deteriorati, che rimangono valutabili caso per caso dalle banche.
Beneficiari dell’intervento sono le donne inserite nei “percorsi di protezione” relativi alla violenza di genere, debitamente certificati dai servizi sociali comunali, dai centri antiviolenza o dalle case rifugio, ai sensi dell'art. 5-bis del DL 93/2013. L'accesso richiede la presentazione di una domanda tramite apposito modulo e della certificazione dell'avvio del percorso.
Le Parti si sono inoltre impegnate a sollecitare presso le Istituzioni l'ampliamento della sospensione fino a includere anche la quota interessi, l'estensione della misura indipendentemente dalla volontà di cointestatari o terzi garanti, e l'applicazione della quota di riserva prevista dalla Legge 68/1999 alle vittime di violenza. L’iniziativa si inserisce in un programma già consolidato attraverso la dichiarazione congiunta del 2019 e dall'inclusione di tali disposizioni nel CCNL.
di Alfonso Della Corte
Fonte Contrattuale


