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Dirigenti del terziario: definiti aumenti per 800 euro complessivi
Raggiunta in anticipo l’intesa sul rinnovo del contratto collettivo nazionale per il triennio 2026-2028
Dirigenti del terziario: definiti aumenti per 800 euro complessivi
Raggiunta in anticipo l’intesa sul rinnovo del contratto collettivo nazionale per il triennio 2026-2028
Nella giornata di ieri, Manageritalia e Confcommercio - Imprese per l’Italia, hanno sottoscritto l’ipotesi di rinnovo del CCNL per i Dirigenti delle aziende del terziario, distribuzione e servizi. L’accordo, valido dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2028, è stato firmato in anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto, offrendo maggiore stabilità a manager e imprese in un contesto economico ancora complesso, senza dover ricorrere a misure transitorie o compensative.
Sul piano economico, il rinnovo prevede un incremento complessivo mensile pari a 800 euro lordi, distribuito in tre tranche: 320 euro da gennaio 2026, 260 euro da gennaio 2027 e 220 euro da gennaio 2028. Gli aumenti non sono assorbibili da trattamenti individuali già in essere, salvo le somme erogate successivamente al 31 luglio 2025 a titolo di acconto o anticipazione su futuri aumenti contrattuali, o espressamente concesse al fine di garantire il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni.
In aggiunta agli aumenti retributivi, è stato riconosciuto un credito welfare di 1.500 euro annui per ciascun dirigente dal 2026 al 2028, con la riduzione del costo di gestione della piattaforma CFMT a 36 euro annui complessivi (18,00 a carico del datore di lavoro e 18,00 a carico del datore).
In ambito previdenziale, il contributo aziendale al Fondo Mario Negri sarà elevato progressivamente al 2,52%, da gennaio 2026, al 2,57%, da gennaio 2027 ed infine, al 2,62% a decorrere da gennaio 2028, mentre la quota a carico del dirigente passerà dal 1° gennaio 2026 dagli attuali 592,25 a 1.184,49 euro annui. Il premio della garanzia infortuni Antonio Pastore a carico delle aziende salirà fino a 560 euro annui per assicurato, con l’introduzione di una franchigia per gli infortuni extra professionali di lieve entità.
Le agevolazioni contributive applicate dal Fondo Mario Negri e dall’Associazione Antonio Pastore d’ora in avanti potranno essere utilizzate una sola volta nel corso della carriera, per un massimo di due anni. I nuovi criteri si applicano anche ai Temporary manager e ai dirigenti privi di occupazione di età non inferiore a 48 anni, mentre rimane in vigore l’agevolazione contributiva in base al reddito.
La parte normativa introduce misure per l’invecchiamento attivo, che consentono il reimpiego dei dirigenti senior in attività di tutoraggio o mentoring con agevolazioni contributive per un periodo massimo di tre anni. Le politiche di ricollocazione sono ampliate e il contributo aziendale dovuto al CFMT in caso di cessazione del rapporto è ridotto da 2.500 a 2.000 euro, estendendo la tutela a tutte le ipotesi di risoluzione del rapporto, escluse le dimissioni volontarie e le cessazioni per giusta causa.
Tra gli interventi di carattere sociale, il programma “Un Fiocco in Azienda” sostiene il rientro delle madri dopo la maternità e valorizza il ruolo paterno. Per i dirigenti affetti da gravi patologie invalidanti è confermato il mantenimento della copertura sanitaria FASDAC fino a 24 mesi durante il congedo non retribuito. L’intesa comprende inoltre impegni per la parità di genere, la trasparenza retributiva, il contrasto al dumping contrattuale e la promozione della formazione continua, anche in modalità di autoformazione.
di Alfonso Della Corte
Fonte Contrattuale


