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venerdì, 20 dicembre 2024 | 10:14

Entrate: Superbonus e rate non cedute

Forniti chiarimenti sul trattamento delle rate della detrazione Superbonus non cedute né indicate nella dichiarazione dei redditi (AdE - risposta 17 dicembre 2024, n. 262)

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Entrate: Superbonus e rate non cedute

Forniti chiarimenti sul trattamento delle rate della detrazione Superbonus non cedute né indicate nella dichiarazione dei redditi (AdE - risposta 17 dicembre 2024, n. 262)

Il caso sottoposto

Un contribuente aveva sostenuto spese nel 2022 per interventi agevolabili con il Superbonus, per un totale di 50.500 euro. Nel 2023 ha avviato una trattativa con Poste Italiane S.p.A., conclusa nel 2024, per la cessione di tre delle quattro rate annuali di detrazione spettanti. La prima rata, di 13.887,50 euro, non è stata né ceduta né indicata nella dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta 2022.

La questione posta all’Agenzia riguarda la modalità di utilizzo del credito non ceduto e non fruito nella dichiarazione.

Le norme applicabili

L’art. 119 DL 19 maggio 2020, n. 34 (cd. decreto Rilancio), integrato dal DL n. 11/2023, prevede la possibilità di ripartire le spese sostenute nel 2022 in dieci quote annuali, anziché in quattro, a condizione che la prima rata non sia stata indicata nella dichiarazione 2023. Questa opzione deve essere esercitata nella dichiarazione dei redditi relativa al 2023 ed è irrevocabile.

La posizione dell’Agenzia

L’Agenzia ha stabilito che l’opzione di ripartizione decennale non è esercitabile nel caso in cui il contribuente abbia ceduto le rate residue della detrazione (nel caso specifico, la seconda, terza e quarta rata). Perciò, l’unica soluzione praticabile è presentare una dichiarazione integrativa, indicando per intero la prima rata di 13.887,50 euro.


Si evidenzia che:

- La ripartizione decennale è applicabile solo se nessuna rata della detrazione è stata ceduta. È fondamentale pianificare attentamente questa scelta con il supporto di un professionista.

- per i contribuenti che si trovano nella stessa situazione, è necessario rettificare il modello dichiarativo per il 2022, indicando la rata non fruita.

- l’Agenzia sottolinea che il parere si basa sugli elementi forniti dal contribuente, senza pregiudicare eventuali verifiche sulla conformità urbanistica e sulla corretta quantificazione delle spese.

di Anna Russo

Fonte normativa

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