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giovedì, 07 novembre 2024 | 11:25

Comparto Funzioni Centrali: incremento stipendiale medio di circa 165 euro per il triennio 2022-2024

Siglata, il 6/11/2024, l'Ipotesi di CCNL del comparto Funzioni Centrali relativa al triennio 2022-2024 che interessa circa 195mila dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici economici.

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Comparto Funzioni Centrali: incremento stipendiale medio di circa 165 euro per il triennio 2022-2024

Siglata, il 6/11/2024, l'Ipotesi di CCNL del comparto Funzioni Centrali relativa al triennio 2022-2024 che interessa circa 195mila dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici economici.

In materia di trattamento economico, l'accordo riconosce ai dipendenti un incremento stipendiale medio di circa 165 euro per 13 mensilità, pari al 6% di aumento, a cui si aggiungono circa mille euro di arretrati medi mensili calcolati al dicembre 2024.

La suddetta preintesa non è stata firmata dalla Fp Cgil e dalla Uil Pa, mentre tra le sigle che hanno sottoscritto l’intesa vi sono la Cisl Fp, la Flp e altre formazioni che raggiungono la maggioranza dei voti. 

L’Ipotesi prevede interventi volti a agevolare l'attuazione del nuovo sistema di classificazione del personale, come ad esempio, il rafforzamento del sistema di incarichi di posizione organizzativa e professionale, volto a valorizzare le competenze professionali dei lavoratori ed allo stesso tempo prevede un riconoscimento stabile a coloro cui per almeno 8 anni sia stato affidato un incarico di posizione organizzativa;

Previsti, anche, miglioramenti nella regolamentazione del lavoro a distanza anche mediante un possibile ampliamento delle giornate svolte in tale modalità per i lavoratori che abbiano particolari esigenze di salute o necessità di assistere familiari disabili.

Un ulteriore sviluppo degli istituti di partecipazione sindacale, quale segnale della volontà delle parti di mantenere un dialogo costruttivo e collaborativo tra Amministrazioni e Organizzazioni sindacali; la possibilità, in via sperimentale e garantendo comunque qualità e livello dei servizi resi all'utenza, di poter articolare l'orario di lavoro di 36 ore settimanali su quattro giorni, previa adesione volontaria da parte dei lavoratori.

E’ stata, poi, effettuata una rivisitazione di alcuni istituti normo-economici previsti dal CCNL, che ha portato all'ampliamento delle ore di permesso per espletamento di visite, terapie o prestazioni diagnostiche, ai dipendenti con più di 60 anni di età.

Prevista, inoltre, una nuova clausola sull' "Age management", con l'introduzione di strumenti organizzativi atti a valorizzare i punti di forza delle diverse generazioni presenti nelle amministrazioni, affrontare l'invecchiamento della forza lavoro, gestire il prolungamento della vita lavorativa e promuovere le pari opportunità fra lavoratori di diverse fasce di età.

di Assia Olivetta